sabato 23 marzo 2024

SCANDALO RAZZISMO: ORE CRUCIALI,ACERBI RISCHIA L'INTER

Nerazzurro sentito in videoconferenza, videocall anche per Juan Jesus

SCANDALO RAZZISMO - CHINE' PRONTO A CHIUDERE L'INDAGINE

È durata poco meno di un'ora l'audizione di Francesco Acerbi con la Procura Figc, iniziata questa mattina alle 10. Il difensore, collegato in videoconferenza da Appiano Gentile - alla presenza di un ispettore federale, dell'a.d. dell'Inter Giuseppe Marotta e dell'avvocato del club Angelo Capellini - ha risposto alle domande del procuratore Giuseppe Chinè, che dopo aver passato gli ultimi tre giorni a raccogliere quanto più materiale possibile, adesso vuole ad ogni costo ricostruire che cosa sia accaduto tra lui e Juan Jesus al 60' di Inter-Napoli.

Acerbi nei giorni scorsi ha ribadito a tutti, dirigenza nerazzurra compresa, di non aver "mai pronunciato frasi razziste". Ai giornalisti che lo aspettavano in stazione Centrale a Milano dopo essere stato allontanato dal ritiro della Nazionale aveva detto di essere stato frainteso. E questa è la tesi che ha portato avanti pure con la Procura. Occorrerà capire che cosa avesse in mano Chinè, se fosse riuscito a scovare una prova anche parziale a conferma della versione di Juan Jesus, che su Instagram ha scritto di aver sentito il nerazzurro dirgli "vai via nero, sei solo un negro". Acerbi con alcuni ha sostenuto di aver detto "ti faccio nero". 

Il procuratore ha sentito oggi anche Juan Jesus, anche lui in videoconferenza da Napoli. Il brasiliano ha parlato per circa mezzora ribadendo di essere certo di aver sentito un insulto razzista. Quindi è sceso regolarmente in campo nell'allenamento che si è tenuto in tarda mattinata a Castel Volturno. Chi lo conosce giura di aver notato una cambiamento d'umore nel difensore azzurro: se ieri i suoi occhi lasciavano trasparire un velo di tensione, oggi è apparso a tutti molto più rilassato e sorridente. Una cose è certa, il giocatore su questa vicenda - che ha voluto gestire autonomamente anche rispetto alla società - ha chiesto a tutti la massima riservatezza.



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